Trento, 13 febbraio 2005
BOMBARDA: «GILMOZZI, COSI' NON RISOLVI NULLA»
Il Verde: «È poco limitarsi a far la danza del vento»
Intervista a Roberto Bombarda
de l'Adige di domenica 13 febbraio 2005
«Il problema delle polveri sottili e dell´aria irrespirabile non si risolve facendo la danza del vento, come sta facendo l´assessore Gilmozzi. E nemmeno scaricando le decisioni sui comuni. Così non si uscirà mai dall´emergenza. La soluzione del problema c´è, ma occorrono interventi strutturali che non mi pare siano stati assunti da questa giunta. Io ho presentato da mesi in consiglio disegni di legge e mozioni per affrontare la questione dell´inquinamento in maniera sistematica. Giacciono nel cassetto e sono oggetto di sorrisini».
Per il verde Roberto Bombarda quanto fatto finora dalla giunta provinciale e in particolare dall´assessore Mauro Gilmozzi per fermare le polveri sottili «serve a poco o nulla». «Ci si accorge del problema quando siamo all´emergenza», dice. «E ci si affida al vento. Non è serio. Non è così che si risolvono i problemi».
E come si fa, allora, se nemmeno il blocco delle auto funziona?
«Ci vogliono interventi strutturali. Ai dipendenti pubblici e privati, come si dà il buono pasto, si deve dare il buono trasporto, per viaggiare coi mezzi pubblici. Va penalizzato in ogni modo l´uso delle auto, a favore di ferrovia e autobus. Vanno stabiliti per leggi incentivi economici all´acquisto di auto non inquinanti, tipo l´abbuono del pagamento del bollo o altro. Occorre mettere forti barriere vegetali lungo tutta l´Autobrennero, e specialmente nei tratti di passaggio dalle città, così da bloccare le polveri delle auto che transitano».
L´auto però resta un mezzo che tutti usano. Privarne l´uso non è così popolare.
«Scordiamoci di risolvere il problema delle polveri dall´oggi al domani. Non esistono bacchette magiche. Da noi addirittura si fanno i provvedimenti di blocco che sono un colabrodo con tutte le deroghe ammesse. Con la salute non si scherza. Non è così che si fa. Altri Paesi sono passati prima di noi dagli stessi problemi. Ma li hanno risolti. E non con dei palliativi come facciamo noi».
Che altre proposte ha fatto in consiglio, che sono rimaste inascoltate?
«L´inquinamento non è dato solo dai mezzi di trasporto. Occorre lavorare sul fronte del risparmio dell´energia, prevenendo l´inquinamento da combustione. Io ho chiesto che per legge si stabilisca che non vengono rilasciate più concessioni edilizie se non ad edifici a basso consumo energetico. Sono le cosiddette "case passive", che consumano un terzo di energia delle normali abitazioni. A chi le costruisce vanno date facilitazioni economiche, tipo riduzioni del 20% degli oneri di urbanizzazione, arrivando pian piano al divieto per nuove abitazioni costruite alla vecchia maniera. In Alto Adige lo si sta già facendo».
Ha trovato appoggio in maggioranza alle sue proposte?
«Dallo spreco di energia e di calore che vedo in Provincia e negli edifici pubblici, non mi pare. È spaventoso quanto si sprechi all´università e negli uffici provinciali. Si potrebbe fare a meno della tassa sul nonno, se si ponesse rimedio a tale dispendio di risorse e di energia, con riduzione dell´inquinamento».
L´assessore Gilmozzi sostiene che sono i comuni a dover decidere?
«Non si possono scaricare le decisioni sui comuni. L´assessore Gilmozzi deve svolgere una regia attiva. La Provincia deve chiedere che i comuni adottino una propria politica ambientale e che si stabiliscano degli obiettivi concreti che intendono realizzare, e dei tempi precisi entro cui verificare i risultati. Solo così si può cambiare qualcosa. Altrimenti tutti gli anni ci troveremo a dicembre e a gennaio con l´aria che fa schifo, come oggi».
Secondo lei la giunta Dellai ha fatto a sufficienza finora per fermare l´inquinamento?
«Sono scandalizzato di come il Trentino, con tutti i mezzi, le risorse, le intelligenze culturali che ha, non ha messo in campo risposte complessive al problema. Il risultato è che abbiamo un´aria schifosa come a Milano e a Torino».
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